sabato 26 gennaio 2008

"Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali"

Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267

"Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali"


pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000 - Supplemento Ordinario n. 162

Bilancio Partecipativo: esperienze amministrative e metodi praticabili IL RESOCONTO DELLA SERATA

Bilancio partecipativo ... a cura di un amico del meetup di Beppe Grillo

Isabella Leoni (cons. comunale Castrocaro Terme e Terra del Sole)
Il bilancio partecipativo è una forma di partecipazione diretta alla vita politica della città.
La partecipazione può intendersi su base territoriale (considerando le diverse circoscrizioni comunali), oppure su base tematica (considerando le diverse professioni e i diversi settori produttivi).

Il percorso canonico è questo:

priorità emerse dalla cittadinanza -------> ufficio di pianificazione ----------> bilancio --------------> approvazione in giunta

In Italia il bilancio partecipativo ha preso piede dalla fine degli anni '90 e soprattutto nel centro della nostra penisola.
Ad Udine è in atto addirittura un corso di formazione per imparare a mettere in atto una partecipazione democratica.


Pier Paolo Fanesi (Responsabile delle politiche partecipative al Comune di Grottammare)

Fanesi è autore di una tesi di laurea sul bilancio partecipativo e le sue competenze in materia sono al servizio del comune marchigiano di Grottammare, un unicum in Italia per questo modello di gestione comunale.
Grottammare, cittadina di 15000 abitanti, conosce il bilancio partecipativo dal 1994, anno in cui la lista civica "Solidarietà e Partecipazione" inizia la sua fortunata esperienza di governo che dura, ad ora, da ben tre mandati.
L'esempio di Grottammare è modello in Italia e in Europa e prende spunto dalla prima esperienza di bilancio partecipativo che è stata quella della metropoli brasiliana di Porto Alegre.
Si pensava che solo situazioni di forte tensione sociale e di elevata criticità come quella della città brasiliana, potessero essere l'humus adatto per l'attecchire del bilancio partecipativo; cosa invece smentita completamente dal caso di Grottammare, che con il suo turismo e il suo vivaismo può considerarsi luogo godente di benessere sociale ed economico.

Aspetto politico

-Movimento cittadino al governo della città: Solidarietà e partecipazione (cittadini di ogni estrazione politica e sociale)
-III mandato consecutivo, dal 1994
-Trend elettorale dicotomico del comune: alle amministrative prevale la sx, alle politiche la dx

Criteri

- Dimensione finanziaria
- Non solo aspetti di vicinato
- Presenza di una ciclicità
- Momenti deliberativi
- Regole chiare e modificabili (no agli statuti, sì all'elasticità)

I primi elementi fondanti del bilancio partecipativo sono i Comitati di Quartiere
Ciclo del bilancio partecipativo 2003-2007

Assemblee ---> Tavolo partecipativo dei Quartieri
Assemblee ---> Redazione ed approvazione del bilancio

Il primo problema delle istituzioni locali è quello della comunicazione: riuscire a raccogliere l'attenzione del cittadino, già distratta dal caos di pubblicità e bombardamento mediatico al quale è sottoposto. Pertanto la campagna elettorale è stato un momento in cui la lista civica si è dovuta impegnare assai per giungere a delle forme propagandistiche valide.

Ci si è accorti che il livello di partecipazione, anche nella stessa città, è maggiore nelle zone dove ci sono maggiori problemi e tende invece ad abbassarsi una volta che questi vengono risolti.
Ci si è accorti poi che, a differenza di quanto pensano i detrattori del bilancio partecipativo, i cittadini non chiedono mai troppo; solitamente il cittadino applica alla collettività la stessa economicità che usa in casa sua.

Un effetto di certo positivo è che con la presenza di questo modus operandi politico è aumentata, da parte dei cittadini, la sensibilità verso il sociale piuttosto che verso l'urbanistica.

Altro dato davvero sorprendentemente positivo è che ben l'89% delle richieste venute dai cittadini sono state realizzate grazie a questa formula.

Limiti del bilancio partecipativo

- Continui tagli agli enti locali
- Solo distribuzione delle risorse
- Partecipazione occasionale

Oltre il bilancio partecipativo
- Problem-solving
- Piano regolatore generale
- Riunione del mercoledì (momento decisionale, in cui si interviene come singoli individui, non come associazioni, partiti, ecc., al fine di dare a tutti le stesse possibilità)
- Accordo di programma
- Progettazione interventi
- Politiche di regolamentazione

Nuova figura del politico
- Accountability
- Responsiveness

Rischi del processo

- Farsi moda
- Utilizzo propagandistico

Aspetti critici ed ostacoli

- Disaffezione alla politica
- Attività di lobbying
- Non esportabilità del modello
- Assenza di alcuni strati sociali (mancano i giovani e gli stranieri)
- Opposizione dei partiti

Questioni aperte

- Formalizzazione del processo
- Coinvolgimento della struttura amministrativa
- Un processo tecnico o politico

Ultime considerazioni
- Non si allungano i tempi
- Non è logica per gli addetti ai lavori
- No risorse illimitate
- Internet ha solo un ruolo informativo, comunicativo e non ci sono, ad esempio, strumenti di votazione online (Fanesi pensa che la comunicazione attraverso il pc rischi di creare barricate pregiudiziali tra chi scrive, mentre, se condotta a voce, una qualsiasi discussione si arricchisce di una maggior comprensione reciproca e di una maggior disponibilità anche a cambiare punto di vista)

Per contattarlo:
Pier Paolo Fanesi
0735739247
fanesipaolo@yahoo.it

Il maggiore studioso di bilancio partecipativo è Giovanni Allegretti.
Ecco un interessantissimo documento per approfondire questi temi, a sua cura, direttamente dal meetup di Udine: http://files.meetup.com/209309/BilancioPartecipativo.pdf